Maigret secondo Pintér - 2007

Picture-Taker-IpvxUe 2007, Ferenc Pintér disegna Maigret, grafite su carta
Ferenc Pintér firma una breve introduzione al volumeTutti i Maigret di Pintér
Perché, dopo ottanta-novanta copertine (comprese le inedite), riesco, e continuo, a disegnarle con immutato interesse, anzi con piacere? Parlo delle copertine di Maigret, che sono rimaste per me il soggetto stimolante di sempre e che, qualche volta, riescono forse a parlare un linguaggio grafico scarno e denso come la prosa di Simenon.
Picture-Taker-TQYhvQMaigret e Simenon, illustrazione del 1982 per il catalogo Mondadori
Perché, dopo ottanta-novanta copertine (comprese le inedite), riesco, e continuo, a disegnarle con immutato interesse, anzi con piacere? Parlo delle copertine di Maigret, che sono rimaste per me il soggetto stimolante di sempre e che, qualche volta, riescono forse a parlare un linguaggio grafico scarno e denso come la prosa di Simenon.
Penso che la risposta stia nell’atmosfera creata dallo scrittore, aleggiante intorno a Maigret come il fumo grigioazzurro della sua pipa. Di che cosa è fatta questa atmosfera avvolgente? Io credo soprattutto di particolari, se vogliamo ripetitivi, come i nomi dei cibi – la blanquette de veau, il fricandeau, eccetera – o come i riti della brasserie Dauphine, dove, prima del calvados, compare sul banco l’immancabile uovo sodo.
Ho cercato e trovato il suo famoso tabacco, il gris, rivelatosi per me insopportabile e dunque subito gettato via conservando, giusto per ricordo, soltanto l’involucro; ma di Maigret ho conosciuto, amato e – in un certo senso – conservato la personalità e tutto quel che lo riguarda.
Questa è la risposta, forzatamente approssimativa, ad alcune delle domande fatte dagli appassionati di Maigret e delle sue copertine.
Che cosa significa per me il personaggio Maigret? Alla fine questa domanda me la sono fatta anch’io: vedo allora l’immagine che si crea sulla carta e che pian piano diventa personale coinvolgimento.




Ferenc Pintér
Milano, estate 2007